Sabato 23 marzo riapre il cinema Ritz per la presentazione del nuovo Astigiani

Sulla rivista la storia del Politeama e delle elezioni regionali, la “confessione” di Aldo Cerot Marello e un nuovo racconto inedito di Gian Marco Griffi

La rivista Astigiani ha abituato i suoi lettori a presentazioni itineranti, ogni volta in luoghi diversi. Questa volta, sabato 23 marzo dalle ore 18, si riaccenderanno, per l’occasione, le luci del cinema Ritz di via Ospedale, spente da 15 anni. Una scelta non casuale visto che la rivista contiene un ampio servizio sulla storia del Politeama, affidato alla ricerca storica di Salvatore Leto e alle memorie di Piero Caracciolo. Sarà ripercorsa l’avvincente storia dell’“altro teatro” di Asti aperto nel 1908. Il Ritz è stato, dal 1983 al gennaio 2009, la sala cinema ricavata sotto il teatro principale che ha riaperto dal 2011 con il nome di Palco 19. Leggerete di Petrolini, Macario, del primo nudo integrale e di Piacere Rai Uno.

La rivista trimestrale Astigiani è arrivata al 46°numero e propone 120 pagine di temi e argomenti storici diversi confermando il mix di curiosità e interesse che ne ha decretato il successo. È affidato ad Aldo Gamba il viaggio nelle elezioni regionali che dal 1970 hanno portato a Torino rappresentanti dell’Astigiano, tra alternanze e sorprese. A giugno saremo richiamati al voto e una ripassatina di storia può essere utile. Mario Renosio racconta le vicende del commando partigiano che 80 anni fa fece evadere dal carcere di via Testa quattro arrestati dalle camicie nere. Una storia di scioperi, eroismi e morti assurde.

Le borse di ricerca “Luciano Nattino”, che Astigiani ha rilanciato con un nuovo bando, offrono spunti inediti: le vicende di una famiglia di ortolani raccontate da Elena Fassio e la storia degli astigiani di duemila anni fa attraverso le epigrafi romane spiegate da Luca Barbarino. E poi ancora la nascita e lo sviluppo del polo enomeccanico di Canelli, descritto da Fulvio Lavina, e la “confessione” di un personaggio unico dello sport astigiano: Aldo Cerot Marello. Il campione di tamburello, ripreso in un momento di gioco nell’immagine di copertina, ripercorre con Sergio Miravalle le tappe di una vita intensa, dagli sferisteri ai palcoscenici.

Tra le rubriche, ecco la storia della StraAsti, raccontata da Beppe Giannini e la rievocazione delle visite che il presidente Einaudi fece nell’Astigiano, ripercorse da Luigi Florio. Irene Rosso affida alle pagine di Astigiani il diario della madre Pia Galderisi, ragazza partigiana da Genova alle Langhe. Le Cronache del Novecento, in collaborazione con la Nuova Provincia, fanno luce sul duplice femminicidio scoperto a Castelnuovo Calcea nel 1991. Il viaggio della vita è quello che sette intrepidi navigatori raccontano ad Alessandro Sacco: in pedalò lungo il Po, fino a Venezia. 

Si racconta dei pionieri dell’olio monferrino nella rubrica di Paola Gho e Giovanni Ruffa e si resta in tema enogastronomico con la nuova rubrica che segna l’avvio della collaborazione tra Astigiani e l’Archivio di Stato di Asti, diretto da Valentina Emanuela Pistarino. La ricercatrice Laura Dellapiana rievoca una delle prime sortite promozionali della cucina astigiana in Svizzera nel 1963. Da segnalare ancora la storia di Spino, il cane che a Calamandrana ricordano con un parco, raccontata da Enrica Cerrato e la “danza dei monumenti” sulla piazza di San Damiano che Pippo Sacco ripercorre nelle sue Parole di pietra. Il Tempo futuro è del danzatore astigiano Alberto Cissello che ora vive in Austria e si racconta a Valentina Fassio. Il clic storico di Giulio Morra è dedicato a una Giostra del Pitu di Tonco del l981. Lo scaffale delle recensioni librarie è affidato a Edoardo Angelino e Donatella Gnetti.

Due ricordi speciali per due donne che ci hanno lasciato: “Mimma è nel paradiso dei libri”, intensa lettera di Laurana Lajolo all’amica Mimma Bogetti e “La patrona di San MarzaCotto” dedicato alla vita, non solo pubblica, di Mariangela Cotto, scritto da Sergio Miravalle. La rubrica “La collina di Spoon river” offre come sempre manciate di parole alla memoria. Astigiani si conclude con un invito alla buona lettura con il secondo racconto inedito, scritto in esclusiva per la rivista, da Gian Marco Griffi, questa volta ambientato tra il Monferrato e il Politeama. In chiusura, l’elenco di coloro che hanno aderito al progetto di azionariato verde del Bosco degli Astigiani che sta finalmente facendo passi avanti. La rivista Astigiani è in vendita nelle principali edicole e librerie a 8 euro e sarà inviata agli abbonati che la possono anche ritirare nella sede dell’associazione in via San Martino 2 (angolo corso Alfieri, di fronte a Palazzo Mazzetti), aperta nei pomeriggi di martedì, giovedì e sabato dalle 16,30 alle 19.