Sotto la volta del Diavolo Rosso, domenica mattina è stato presentato il numero di giugno della rivista di storia e storie Astigiani. Il direttore Sergio Miravalle ha dato il benvenuto al pubblico nello spazio intitolato a Giovanni Gerbi, il leggendario ciclista astigiano cui è dedicata la copertina e un ampio servizio nell’ultimo numero del trimestrale.
A rievocare le gesta del campione sul palco sono saliti l’autore dell’articolo, il giornalista Paolo Monticone, il nipote di Gerbi Giovanni Barbero, e Luciano Cerrato, storico organizzatore della Coppa Città di Asti e grande appassionato di ciclismo. Un autentico reperto audio ha offerto al pubblico un tuffo nel passato: Astigiani domenica mattina ha fatto ascoltare l’intervista concessa dal Diavolo Rosso a un giovane Enzo Tortora nel 1954. È un racconto in prima persona dei tempi eroici del ciclismo che i lettori possono ascoltare in versione integrale cliccando qui. Il ricordo del campione ha stimolato una riflessione sull’eredità lasciata da Giovanni Gerbi allo sport, non solo quello astigiano, e alla possibilità di valorizzare i percorsi seguiti dalle competizioni del primo Novecento come il Gerbido di Montemarzo.
Dopo aver sfogliato gli altri servizi della rivista, dedicati alle testimonianze degli astigiani che seguirono lo sbarco sulla luna del ’69, al rapporto tra il Tanaro e la città, alle figure del colonnello Maggiorino e del filantropo Cotti Ceres, è stato invitato a salire sul palco Guglielmo Berzano, protagonista dell’intervista “Confesso che ho vissuto”. Sindaco di Asti dal 1971 al 1975, è stato al centro della vita politica locale per tutto il secondo Novecento. Al Diavolo Rosso ha raccontato come abbia compreso l’importanza dell’impegno politico da ragazzino, quando il padre fu licenziato da un impiego pubblico perché non iscritto al Partito Fascista.
La presentazione è proseguita sfogliando la galleria fotografica dell’Album di famiglia, che riproduce decine di foto di fine anno scolastico riemerse dai cassetti dei lettori. L’iniziativa si ripeterà a settembre e tutti possono contribuire inviando scatti d’epoca della propria classe. Tra le rubriche, anche la storia dei 110 anni della Croce Verde astigiana ricostruita da Alessandro Sacco. Tre militi hanno salutato il pubblico, portando sul palco la bandiera dell’associazione di soccorritori. Sara Icardi, protagonista della rubrica Tempo futuro, ha raccontato l’esperienza della Country House aperta nella campagna di Variglie.
Prima della chiusura, l’attore Francesco Visconti ha fatto ridere il pubblico interpretando un testo dell’attore comico Carlo Artuffo, cui ha dedicato un servizio su questo numero di Astigiani. Sorpresa finale, l’improvvisazione canora di Gianluigi Porro sulle parole di una canzone di Artuffo.
Astigiani 28 è in edicola e nelle librerie a 7 euro. I soci-abbonati possono ritirare fin da subito la loro copia negli orari di apertura della sede: martedì, giovedì e sabato dalle 16 alle 19. Sarà anche possibile rinnovare l’iscrizione all’Associazione versando la quota associativa che dà diritto a quattro numeri della rivista all’anno. Tutte le informazioni sono sulla pagina Abbonamenti del sito astigiani.it.