Il mito del Diavolo Rosso si arricchisce di uno straordinario documento sonoro che grazie alla famiglia Gerbi-Barbero, Astigiani è in grado di rendere pubblico per la prima volta dopo decenni. È stata scovata nello sterminato archivio radiofonico della Rai un’intervista andata in onda nel 1954, alla vigilia del Giro d’Italia.
La trasmissione curata da Enzo Tortora e Gigi Marsico si intitolava “Vecchio Giro” ed era composta da “istantanee sonore” dedicate ai campioni del passato a coloro che, dice l’audio, erano nel “cielo della leggenda”. Tortora e Marsico vennero ad Asti e incontrarono Giovanni Gerbi che li accolse in casa, mostrò loro foto e trofei e rispose alle loro domande. La registrazione è eccezionale.
Dopo un preambolo di presentazione si ascolta la voce calda e vivace del Diavolo Rosso, con l’inconfondibile accento piemontese, la parlata larga e decisa. È un’intervista ben orchestrata, con un testo d’appoggio dai toni epici. Le parole di Gerbi incantano, rimandano alle sue corse, alla vittorie, ai clamorosi distacchi. Imperdibile la sua descrizione del primo Giro d’Italia partito da Milano nel 1909 e il racconto che Gerbi, dato per favorito, fa dell’incidente di partenza quando fu costretto a tornare in fabbrica alla Bianchi per sostituire i raggi delle ruote danneggiate.
Spicchi di storia del ciclismo che quel sonoro rievoca e rende vivi. Quell’intervista fu anche l’ultima rilasciata da Giovanni Gerbi che sarebbe morto il 7 maggio del 1954, pochi giorni prima Giro, quell’anno vinto dallo svizzero Claudio Clerici, quarto Fausto Coppi, sesto Fiorenzo Magni. Il sonoro dell’intervista sarà ambientato nello spazio che Davide Maddaleno e Giovanni Barbero, rispettivamente pronipote e nipote del Diavolo Rosso, allestiranno in via Brofferio inserito nell’area espositiva laboratorio caffetteria che sta nascendo a cura della storica torroneria Barbero.
È un intreccio di famiglie e date che parte dal matrimonio tra Giovanni Gerbi e Giuseppina Traversa nel 1920. Dalla loro unione nacque Paola nel 1925 che andò sposa a Davide Barbero, artigiano del settore dolciario. Oggi la Barbero, famosa per il cioccolato e i torroni occupa ancora in via Brofferio una parte dei locali che furono usati da Gerbi per produrre e vendere biciclette. Lo testimonia la grande scritta dipinta sul muro che è stata recuperata.
Il museo Barbero, che conterrà anche la storia dell’epopea di Gerbi, potrà contribuire a con- solidare il mito del Diavolo Rosso, resi celebre dalla straordinaria ballata di Paolo Conte scritta nel 1982. Anche il circolo “Diavolo Rosso” (il cui nome deriva dal fatto che avrebbe in un primo tempo aprirsi nella ex fabbrica di biciclette Gerbi, in borgo Tanaro) attivo dal febbraio Duemila, ha trasformato l’ex chiesa di San Michele in uno dei punti di incontro più vivaci del panorama culturale e musicale italiano. Un primato che sarebbe piaciuto a Giovanni Gerbi. Il Diavolo Rosso pedala ancora.
s.mir.