Quattro bandiere al vento: quella multicolore della Pace, il drappo dell’Unione europea, il Tricolore italiano e lo stendardo con i colori del Comune di Asti. Accanto al pennone sta crescendo la giovane quercia Astesana, il primo albero messo a dimora sul terreno che diventerà il Bosco degli Astigiani: 52 mila metri quadri di un vasto appezzamento collinare con vista su Viatosto, destinato a trasformarsi nel più grande parco pubblico cittadino. Un sogno visionario lanciato nella primavera del 2020 dalla rivista Astigiani che sta diventando realtà. In questo scenario d’inizio estate, profumato dall’odore dell’erba appena tagliata e reso piacevole da una leggera brezza, si è vissuta mercoledì 21 giugno l’inaugurazione informale del futuro parco pubblico con un grande e colorato pic nic collettivo.
Sono arrivati in tanti per la merenda sinoira: sorpresi dalla bellezza del posto hanno steso lenzuola e coperte, condiviso frittate, carpione, dolci e le bottiglie di vino (era aperta la cantina dell’istituto Penna). Molti i soci di Astigiani che hanno sottoscritto l’azionariato verde lanciato dalla rivista e che sono idealmente i “comproprietari” del Bosco degli Astigiani. Le adesioni continuano e hanno superato quota 200.
L’idea è stata lanciata e sostenuta dal marzo del 2020, come risposta di vita alle paure e al dolore causati dalla pandemia. Il vasto terreno collinare è di proprietà della Banca d’Asti che lo ha ceduto in uso al Comune di Asti in comodo gratuito con una convenzione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale nel novembre scorso.
“Ora il Comune – ha detto il sindaco Maurizio Rasero all’incontro che ha preceduto il pic nic – intende lanciare un concorso di idee, aperto ad architetti, paesaggisti del verde, dottori agronomi per arrivare quanto prima ad un progetto esecutivo del parco”. Il terreno è confinante con le vigne didattiche gestite dall’Istituto Agrario Penna. “La nostra scuola darà il suo apporto d’esperienze“ ha detto il preside Renato Parisio garantendo piena adesione al progetto. Il presidente di Banca d’Asti Giorgio Galvagno ha ricordato il vincolo ambientale posto sul quel vasto terreno collinare che si stende sulla sinistra salendo verso Viatosto sulla strada del Fontanino quando lui era sindaco di Asti e assicurato l’appoggio della banca nello sviluppo del progetto. “Sta nascendo un parco destinato a migliorare la vita di tutti i cittadini presenti e futuri”.
L’assessore Loretta Bologna, che ha seguito l’evoluzione dell’idea fin dall’inizio ha immaginato anche la realizzazione di un piccolo anfiteatro naturale che diventi aula magna all’aperto per lezioni, concerti spettacoli. Il presidente dell’Associazione Astigiani dopo aver citato Jean Giono e il suo libro “L’uomo che piantava gli alberi” ha annunciato che l’associazione si impegnerà con un contributo di diecimila euro l’anno per tre anni, per un totale di 30 mila euro, frutto dell’azionariato popolare e del Bagna Cauda Day. “Immaginiamo anche la nascita di un gruppo di volontari simbolici guardiani del futuro parco che se ne prendano cura”.
Il direttore di Astigiani Sergio Miravalle ha invitato anche altre associazioni a condividere e sostenere il progetto che è un “virtuoso esempio di collaborazione tra pubblico e privato. Il nostro sogno sta diventando realtà. Lo facciamo per gli astigiani di oggi e per quelli del futuro”. E le decine di bambini che fino a dopo il tramonto hanno giocato nel fieno sono stati la miglior conferma che il Bosco degli Astigiani sta mettendo radici.