Si farà il “Bosco degli Astigiani 2020” e metterà radici sulle collina che porta a Viatosto in un vasto appezzamento di terreno messo a disposizione dal Gruppo Banca di Asti. La conferma del passo avanti nel progetto è arrivata sabato pomeriggio, durante la presentazione del numero speciale della rivista Astigiani. L’evento si è svolto nei suggestivi giardini di Palazzo Alfieri, d’intesa con la Fondazione Asti Musei, nel rispetto delle norme di sicurezza.
Sollecitato dal direttore di Astigiani Sergio Miravalle, il neo presidente della Gruppo Banca di Asti Giorgio Galvagno ha confermato che l’istituto di credito potrà destinare il terreno. «L’idea di Astigiani di far nascere un bosco-giardino-vigna è molto suggestiva e personalmente la condivido. Mi sono sempre battuto per dare più verde pubblico ad Asti, tanto che quand’ero sindaco mi chiamavamo magnolia. Concordo nell’allargare il progetto che dovrà coinvolgere anche il vicino Istituto Agrario Penna, oltre che la Regione, la Provincia e il Comune di Asti e tutti gli organismi pubblici e privati interessati».
«Il Bosco degli Astigiani 2020 – hanno confermato Miravalle e Piercarlo Grimaldi, presidente dell’Associazione, che ha citato il libro di Jean Giono “L’uomo che piantava gli alberi” – assume un valore particolare e ricorderà a tutti la dolorosa stagione che abbiamo vissuto con la pandemia. Una risposta di vita e di futuro».
La presentazione di Astigiani si è aperta con un minuto di silenzio per ricordare tutte le vittime del virus. E al tema delle epidemie è dedicato l’intero numero della rivista: i servizi che aprono questo speciale di 136 pagine raccontano i flagelli nella storia con particolare riferimento al territorio astigiano: dalla peste al colera, dal vaiolo alla Spagnola. Tra atti di fede, superstizioni, interessi economici, emergono costanti sorprendenti che ritroviamo nell’emergenza sanitaria di oggi. Una ricerca storica che diventa una sorta di libro di testo per chi vorrà studiare la storia delle epidemie e le loro conseguenze sul territorio astigiano.
Nella seconda parte della rivista trovano spazio le oltre 130 testimonianze di autorità, medici, infermieri, insegnanti, pensionati, studenti che hanno contribuito a scrivere uno straordinario “Diario della quarantena”. Tessere di un mosaico che diventa storia collettiva di una comunità. Lo hanno ricordato il vescovo Marco Prastaro e il sindaco di Asti Maurizio Rasero. Al microfono anche la toccante testimonianza di un astigiano uscito da 86 giorni di isolamento in casa e di chi durante la pandemia ha adottato un nido di tortore. Il Diario della quarantena resta aperto. Chi volesse aggiungere la propria testimonianza potrà inviare una email a info@astigiani.it con un testo di non oltre 2500 caratteri. Il racconto della quarantena degli astigiani continuerà ad arricchirsi sul sito www.astigiani.it.
Un momento speciale della presentazione ha avuto come protagonista Nicolò, il cui ritratto sorridente è sulla copertina della rivista. Nato all’ospedale di Asti il 17 marzo scorso è stato festeggiato con mamma, papà e nonni. La redazione ha scelto di aprire il numero speciale di Astigiani con il suo volto e con i nomi dei 342 nati dal 21 febbraio al 3 giugno. È un modo per guardare al futuro con ottimismo dopo un periodo tanto drammatico.
Durante la presentazione sono state molto apprezzate le mascherine realizzate da Astigiani con la stoffa dei bavaglioloni del Bagna Cauda Day: è stato confermato che l’evento si farà dal 27 al 29 novembre 2020 sviluppando anche la formula Bagna Cà, con servizio a domicilio a cura dei locali aderenti.
Il numero speciale di Astigiani è in edicola e nelle principali librerie al solito prezzo di sette euro. I soci abbonati stanno ricevendo la rivista in questi giorni. Chi ha sottoscritto l’adesione con la formula “Passo e ribasso” può ritirare la propria copia nella sede dell’Associazione, in via San Martino 2 proprio di fronte a Palazzo Mazzetti. Gli orari di apertura: martedì, giovedì e sabato dalle 16 alle 19.