Sulle parole di Paolo Conte e della sua “Genova per noi”, la presentazione di Astigiani sabato è iniziata con alcuni istanti di raccoglimento. «Rileggere oggi la canzone – ha spiegato il direttore della rivista Sergio Miravalle – alla luce della tragedia del Ponte Morandi ci ha stupito e commosso tanto da convincerci a farne l’editoriale di questo numero.»
Miravalle ha quindi annunciato un’iniziativa che impegnerà prossimamente l’associazione Astigiani: «Dalla presentazione del primo numero a oggi sono passati sei anni e in questo tempo abbiamo pubblicato più di tremila pagine. Ora vogliamo mettere a disposizione questi contenuti attraverso una piattaforma online che chiameremo Wiki Astigiani.» Articoli, foto e dati che saranno liberamente accessibili per condividere la memoria, pensando in particolare alle scuole, ha sottolineato il direttore della rivista.
Le 120 pagine sono state sfogliate insieme a soci, abbonati e numerosi ospiti nel salone della Camera di Commercio. Il cui presidente, Renato Goria, ha dato il benvenuto ai presenti e ringraziato per l’articolo di apertura, dedicato alle esposizioni vitivinicole organizzate ad Asti a partire dal 1891. L’eredità oggi è raccolta dalla Douja d’Or, di cui proprio la Camera di Commercio è organizzatrice. A portare un saluto anche Filippo Mobrici, presidente di Piemonte Land e consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, che ha ricordato le generazioni cui si deve l’attuale economia del vino e il riconoscimento Unesco.
Tra i servizi di Astigiani di settembre, un ritratto della moglie astigiana di Edmondo De Amicis, Teresa Boassi, la ricerca che ha ricostruito l’elenco di nomi e vicende di tutti gli astigiani decorati al Valore Militare durante la Grande Guerra, la chiusura delle case di tolleranza. Alla presentazione di sabato anche una delegazione di giovanissimi sbandieratori dell’ASTA, guidati da Pepe Goria, eredi di una tradizione immortalata nelle foto che compongono l’Album di famiglia. Protagonisti degli scatti, gli astigiani che in 50 anni hanno fatto parte del gruppo storico, ritratti allora e oggi per un suggestivo doppio clic.
Dopo un intervento di Gian Luigi Bravo, intervistato per la rubrica Confesso che ho vissuto dal presidente di Astigiani Piercarlo Grimaldi, la presentazione è proseguita sfogliando la seconda parte della rivista. In particolare l’attenzione si è concentrata sull’inedita autobiografia di Don Alessandro Quaglia, già curatore dei beni della Diocesi, recentemente scomparso; e poi su un Se ci penso toccante, quello dedicato alla “Sarta di corso Casale” Teresa Brunetti, scritto dal figlio Roberto Baracco.
Oltre a Wiki Astigiani, altre due iniziative “bollono in pentola”: l’atteso Bagna Cauda Day, con la sesta edizione in programma il 23, 24 e 25 novembre. L’illustrazione sul bavagliolone è di Massimo Ricci, illustratore di Nizza Monferrato. Sabato lo slogan è stato intonato da un improvvisato coro nel salone della Camera di Commercio: “Quel mazzolin di cardi/che vien dalla campagna/e bada ben/che qui si bagna”. E per la fine dell’anno Astigiani pubblicherà anche il nuovo libro di Pippo Sacco, “Tre civette sul comò”, dedicato ai giochi di una volta.
Astigiani numero 25 è ora in vendita in tutte le edicole a 7 euro. È possibile sottoscrivere l’iscrizione-abbonamento all’associazione Astigiani a 30 euro (comprensivo di spese di spedizione) oppure a 50 euro come socio aderente, con la possibilità di partecipare a ogni iniziativa culturale e promozionale della vita associativa. L’adesione come socio sostenitore da 100 euro comprende l’iscrizione all’associazione Astigiani e la possibilità di ottenere gratis i numeri arretrati. È anche possibile aderire alla formula annuale al prezzo speciale di 25 euro, con ritiro delle quattro copie direttamente nella sede di via San Martino 2, di fronte a Palazzo Mazzetti. L’orario di apertura è martedì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 19.