Il numero di marzo di Astigiani sboccia il 22 marzo, secondo giorno di primavera. La presentazione della rivista si terrà dalle 18 al Cinema Teatro Lumiere, con un ospite d’onore: Bruno Gambarotta che si racconta nell’intervista “Confesso che ho vissuto”. Gambarotta, astigiano doc alla soglia degli ottant’anni, duetterà con l’amico Giorgio Conte raccontando spicchi di una vita intensa e sorprendente, vissuta sempre sul filo dell’ironia.
Il luogo scelto per la presentazione del numero di primavera di Astigiani non è casuale visto che tra i servizi d’apertura delle 120 pagine c’è la storia dei collegi astigiani: dalla Fulgor al Don Bosco, dal Michelerio al Convitto Alfieri. Foto e testimonianze dirette riportano a un’epoca in cui i ragazzi e le ragazze dovevano osservare regole ferree e che hanno comunque contribuito alla crescita di generazioni.
Astigiani di marzo tocca poi in chiave storica un tema attuale: la chiesa di Santa Maria Nuova, con i suoi tesori artistici, su tutti la pala di Gandolfino da Roreto, che andrà in affidamento alla comunità ortodossa.
La presentazione del numero 19 avverrà anche a Canelli considerando due temi specifici. No è dedicato alla figura di Giambattista Giuliani, il linguista canellese dell’Ottocento che fu tra i principali divulgatori di Dante. Un ampio servizio è poi dedicato alla straordinaria stagione della pubblicità degli spumanti. Dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, un viaggio illustrato e colorato tra i manifesti d’autore a cominciare dall’immagine di copertina che vede una donna pilota a bordo di una biplano nel 1910 sorvolare brindando il cielo di Canelli.
Astigiani sarà dunque presentato anche a Canelli sabato 26 marzo dalle 17 in collaborazione con il Club per l’Unesco e Memoria Viva. Appuntamento nel salone di Palazzo Giuliani, sede dell’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana.
Tornando al sommario del numero 19, la rivista pubblica una testimonianza inedita raccontata in un memoriale da Francesco Rosso, astigiano classe 1917, che da militare visse l’8 settembre e fu protagonista di un’odissea lunga un mese per tornare a casa dalla Puglia, attraversando con tutti i mezzi un’Italia devastata dalla guerra. Rosso diventerà poi comandante partigiano con il nome di Perez.
Altre pagine intense sono dedicate alla figura di Valerio Miroglio, pittore, scultore, giornalista dalla verve polemica, scomparso nel 1991, a cui sarà dedicata dal 5 maggio al 9 luglio una mostra a Palazzo Mazzetti, organizzata da Astigiani.
Infine, legandosi al Carnevale da poco trascorso, si racconta la storia della nascita delle maschere astigiane e un album di famiglia che invita a giocare: molti lettori hanno inviato alla redazione le loro foto in costume. Chi sarà nascosto dietro quelle maschere?
Tra le rubriche da segnalare la storia del “fallimento” dell’Enofila che, dalla fondazione del 1872, è diventata per quasi un secolo vetreria e non è riuscita poi a decollare come centro fieristico. Un dossier spinoso che dovrà affrontare il futuro sindaco di Asti.
Una nuova rubrica “Amici miei” racconta le vicende di amicizie vere coltivare da una vita intera e collezionate in rete con un semplice clic.
Il numero 19 di Astigiani è in vendita nelle edicole a 7 euro. Durante le presentazioni di Asti e Canelli sarà possibile sottoscrivere o rinnovare l’adesione all’associazione con l’abbonamento nelle varie forme. Si può anche ritirare la rivista direttamente in sede, con l’offerta “passa e ribassa”: 25 euro all’anno invece di 30.
La redazione si trova in via San Martino 2, di fronte a Palazzo Mazzetti, ed è aperta ogni martedì, giovedì e sabato dalle 15.30 alle 19.
Hanno scritto su Astigiani numero 19: Mimma Bogetti, Caterina Calabrese, Lucilla Conte, Pier Ottavio Daniele, Marida Faussone, Roberta Favrin, Gian Carlo Ferraris, Carla Forno, Paola Gho, Giovanni Ruffa, Laurana Lajolo, Sergio Miravalle, Giulietta Miroglio, Paolo Monticone, Giulio Morra, Fiammetta Mussio, Gianfranco Monaca, Marianna Natale, Enrico Panirossi, Valeria Petrini, Paolo Raviola, Alessandro Sacco, Pippo Sacco, Laura Secci e Mario Serra.